#RemoConVoi: Lavoro


Il lavoro e i lavoratori sono sotto attacco da decenni: dal pacchetto Treu alla legge 30, dal Collegato Lavoro all’articolo 8, dalla legge Fornero al Jobs Act, all'abrogazione dell'articolo 18.

Precarizzazione e perdita di diritti sono diventati la regola, i salari si sono impoveriti, la ricchezza si è spostata dal lavoro al capitale e alla rendita.

Se sei donna poi, il tuo lavoro costa meno ed è più precario.
Se sei giovane, sei ancora più sfruttato e il lavoro è persino gratuito (stage, tirocini, alternanza scuola/lavoro...).
Chi ci governa continua a sostenere che ormai ci siamo, siamo “fuori dal tunnel”
Sappiamo tutte e tutti che non è così. Sappiamo tutte e tutti che licenziamenti illegittimidemansionamenti,  videosorveglianza e  massima precarietà sono le reali condizioni in cui siamo costretti a lavorare. Sappiamo bene che di lavoro si continua a morire, sappiamo bene che la  democrazia sui luoghi di lavoro è attaccata tutti i giorni, insieme al diritto di sciopero. Sappiamo bene anche che il lavoro è altra cosa, che il lavoro è dignità!


Per questo lottiamo per:
  • - la cancellazione del Jobs Act, della legge Fornero sul lavoro, e di tutte le leggi che negano il diritto ad un lavoro stabile e sicuro;la cancellazione delle principali forme di lavoro diverse dal contratto a tempo indeterminato, a partire dal contratto a termine “acausale” e dai voucher.

  • - la messa fuori legge del lavoro gratuito, a qualsiasi titolo prestato; il contrasto effettivo al caporalato, alle moderne forme di schiavismo, al lavoro nero o “grigio”.

  • - la cancellazione dell’articolo 8 della legge 148/2011 – che dà alla contrattazione aziendale la possibilità di derogare in senso peggiorativo rispetto al contratto nazionale e alle leggi – e del cosiddetto Collegato Lavoro.

  • - l’abolizione degli Ordini professionali, l’introduzione di un compenso equo ed esigibile per le lavoratrici e i lavoratori autonomi, e l’estensione ad essi degli ammortizzatori sociali previsti per il lavoro dipendente.

  • - il ripristino dell’originario articolo 18 e la sua estensione alle imprese con meno di 15 dipendenti;il ripristino della scala mobile.

  • - la fine delle discriminazioni di genere e della disparità salariale così come sancito dalla nostra Carta Costituzionale.

  • -la difesa e il recupero di un reale diritto di sciopero, attraverso la modifica della l. 146/90; una legge sulla democrazia nei luoghi di lavoro che garantisca a tutte e tutti il diritto di scegliere liberamente la propria rappresentanza sindacale: tutte/i elettori e tutte/i eleggibili senza il vincolo della sottoscrizione degli accordi.

E soprattutto lottiamo per la riaffermazione del diritto al lavoro per tutte e tutti, attraverso un Piano per il Lavoro che non costringa più i nostri giovani ad andare via e che sia incentrato su:

  •     -  la riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore settimanali, tanto più necessaria a fronte dei processi in atto di automazione delle produzioni.
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  • - investimenti pubblici in politiche industriali e nella riconversione ecologica delle economia.
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  • - assunzioni pubbliche per potenziare e riqualificare il welfare (i dipendenti pubblici in Italia in rapporto alla popolazione sono ai livelli più bassi d’Europa: 5,2% contro l’8,5 della Francia, il 7,9 della Gran Bretagna, il 6,4 della Spagna, il 5,7 della Germania).
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  • - la riduzione dell’orario di lavoro nell’arco della vita, cancellando la controriforma Fornero.

#RemoConVoi: Lotta alla povertà, sanità e assistenza

Il sistematico smantellamento del sistema di welfare pubblico, perseguito in questi anni, ha prodotto 18 milioni di persone  a rischio di povertà e di esclusione sociale. Questo dato è drammaticamente in crescita rispetto agli anni scorsi.
Oggi, 12 milioni di persone rinunciano a curarsi per motivi economici. La percentuale di PIL destinata alla spesa sanitaria è inferiore alla soglia di rischio indicata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e si procede verso ulteriori tagli.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: livelli assistenziali in caduta libera, lunghezza delle liste d’attesa in continua crescita, una conseguente diseguaglianza di accesso ai servizi, accentuata anche dall’introduzione del welfare aziendale che rompe l’universalismo del diritto alla salute e lo vincola al contratto di lavoro.
A farne le spese sono quelle categorie che ogni paese civile dovrebbe tutelare:  bambini, anziani, diversamente abili e soggetti sociali più fragili.

Noi invece siamo fermamente convinti che diritto alla salute, all’assistenza, a una vita indipendente, libera dal bisogno e dignitosa siano diritti non negoziabili ma da assicurare a chiunque, in ogni condizione!

Per questo lottiamo per:

  • - l’istituzione del reddito minimo garantito, contro l’esclusione sociale e la precarietà della vita, per persone disoccupate e precarie: un reddito che consenta di superare la soglia di povertà relativa, che sia a carattere personale ed erogato fino al superamento della condizione di disagio.

  • - il potenziamento dei servizi sanitari esistenti, con il blocco dei processi di ridimensionamento e chiusura degli ospedali e lo sviluppo di una rete capillare di centri di assistenza sanitaria e sociale di prossimità.

  • - garantire i livelli essenziali di assistenza erogati dal SSN e che ciò avvenga in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale.

  • - l'eliminazione del precariato, con l’immediato sblocco del turn-over lavorativo, attraverso l’elaborazione di un  nuovo programma di assunzioni per sanità e servizi socio-assistenziali.

  • - l’eliminazione dei ticket sulle prestazioni sanitarie;

  • - l’uscita del privato dal business dell’assistenza sanitaria.

  • - il taglio drastico dei tempi di attesa, anche attraverso la modifica delle norme che regolano l’intramoenia.

  • - la definizione di un piano nazionale per la non autosufficienza, centrato sull’assistenza domiciliare integrata.

  • - dare attuazione all’inclusione delle persone con disabilità e dei soggetti fragili nella scuola, nel lavoro, nella società, per il diritto ad una vita piena, cancellando gli ultimi provvedimenti che vanno in senso contrario.

#RemoConVoi: Ambiente

La questione ambientale è al centro di migliaia di vertenze su tutto il territorio nazionale ed è un argomento centrale del nostro programma. Non potrebbe essere altrimenti!
Ogni giorno sentiamo parlare di inquinamento, crisi idrica, stravolgimento climatico ma nessuno ci dice che è inutile parlare di “economia verde” se non si mette in discussione la logica del profitto!
Nessuno ci dice che la devastazione ambientale è anche questione di classe, di cui pagano le conseguenze assai più gli oppressi e gli esclusi che i ricchi e privilegiati.
L’unica e vera “grande opera” di cui i nostri territori, il nostro intero paese, necessita è una reale  pianificazione democratica su scala nazionale e internazionale incentrata sulla salvaguardia dell’ambiente e il risanamento dei danni connessi al cattivo uso delle risorse.  E come ben sappiamo questo non è mai stato l’obiettivo dei governi che si sono succeduti, di centrodestra così come di centrosinistra: dallo Sblocca Italia alla riforma Madia, che cancella il ruolo delle Sovrintendenze, alla neutralizzazione della valutazione di impatto ambientale all’aggressione ai parchi nazionali.
La nostra idea di ambiente e di tutela è differente!
Per questo lottiamo per:
·        un piano nazionale per la bonifica immediata dei siti inquinati fondato sul principio “chi inquina paga” e il monitoraggio e la tutela delle condizioni di salute delle popolazioni delle aree interessate.
·        una nuova politica energetica che parta dal calcolo del fabbisogno reale e dalla radicale messa in discussione della Strategia Energetica Nazionale; una moratoria sui nuovi progetti estrattivi riguardanti combustibili fossili e lo stop a ogni progetto di estrazione non convenzionale, l’ eliminazione dei sussidi pubblici alle fonti fossili o ambientalmente dannose (16 miliardi annui) da utilizzare per la creazione diretta di posti di lavoro nell’efficienza energetica, nelle energie rinnovabili, in ricerca e innovazione tecnologica.
·        una nuova politica dei rifiuti, che indirizzi la produzione delle merci verso la recuperabilità; per una gestione pubblica dell’impiantistica e del ciclo di smaltimento, la messa al bando dell’incenerimento attraverso l’eliminazione degli incentivi,  orientando gli investimenti su raccolta differenziata, recupero, riuso, riciclo, riduzione, realizzando la strategia elaborata dal Movimento “Legge Rifiuti Zero”.
·        un piano di investimenti a livello nazionale per la mobilità sostenibile e il trasporto pubblico (dalle ferrovie al trasporto urbano)e  radicale potenziamento della ciclabilità, fondato sui reali bisogni delle classi popolari e sul rispetto dell’ambiente, che superi la prevalenza dei sistemi di trasporto su gomma, potenziando il traffico merci su ferro e via mare.
·        la ripubblicizzazione dell’acqua bene comune, e più in generale dei servizi pubblici, cancellando il modello di gestione attraverso soggetti di diritto privato come le SPA, nel rispetto della volontà popolare espressa nel Referendum del 2011.
·        Far sì che le vere “grandi opere” siano  in primis un grande piano per la messa in sicurezza idrogeologica e sismica del Paese: quindi  sono prioritarie la messa in sicurezza e la salvaguardia preventiva dei territori,uscendo dalla dannosa logica “emergenziale” tipicamente italiana; programmazione, pianificazione e gestione partecipate e trasparenti fondate su obiettivi di interesse collettivo.